Paura di uscire.

Le conseguenze nello stare sempre chiusi in casa

adurso
Dr. Antonio D'Urso Psicologo, Psicoterapeuta

"Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l’acqua che vi stagna imputridisce ed evapora".
Oriana Fallaci.

Quali sono le cause che spingono a chiudersi in casa?

Senza dubbio dietro la voglia di chiudersi in casa ci sono cause psicologiche.

Bassa autostima, paura del fallimento e timore delle relazioni sociali sono sintomi che, in questo caso, non devono essere confusi con la pigrizia, soprattutto se questa situazione dura per molti mesi e se internet rappresenta l’unico contatto con il mondo esterno.

Dietro questa auto-reclusione, inoltre, ci possono essere anche fobie o la cosiddetta “clinomania“. Si tratta della voglia irrefrenabile di restare a letto, per potersi sentire al sicuro.

È un modo per non dover affrontare ciò che si trova al di fuori della propria stanza e nel mondo esterno. Questo disturbo può presentarsi in periodi di forte stress, può essere il sintomo di una depressione o, in particolar modo, della depressione post partum. Il letto rappresenta un’ancora di salvezza, quasi come se fosse un grembo materno che protegge la persona dai pericoli esterni.

Attenzione: se stare in casa tutto il giorno diventa un’abitudine può essere necessario chiedere aiuto al proprio medico di famiglia e soprattutto a uno psicologo o a uno psicoterapeuta per comprendere le cause di questo atteggiamento, e trovare la miglior terapia, indispensabile per ritrovare le forze per uscire di casa e per riprendere uno stile di vita normale.

Che conseguenze si possono avere restando a casa tutto il giorno?

Stare tutto il tempo a casa ha conseguenze negative sul nostro benessere psico-fisico. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Current Biology”, quest’abitudine può causare un aumento della possibilità di soffrire d’ansia e d’insonnia.

Secondo gli studiosi dell’University of Colorado at Boulder, infatti, la luce del sole ci serve per regolare i nostri ritmi biologici (ritmo circadiano) e, di conseguenza, anche quelli del sonno.

L’esposizione unicamente all’illuminazione elettrica, invece, può aumentare il rischio di soffrire di disturbi del sonno, ansia, depressione, obesità e carenza di vitamina D. Per questo, gli studiosi consigliano di stare all’aperto almeno 45 minuti al giorno, preferibilmente di mattina e a contatto con la natura.

Tutti questi rischi possono colpire non solo chi soffre di un determinato disturbo psicologico ma anche chi è costretto a lavorare in casa tutto il giorno, magari da freelance.

L’auto-reclusione, inoltre, ha effetti negativi anche sulle nostre capacità sociali. Utilizzare i social network e in generale internet per parlare con familiari e amici, infatti, mette a rischio i nostri rapporti con gli altri e ci impedisce di godere dei piaceri della vita.

Data pubblicazione: 09 aprile 2021

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