Quinto dito varo o Tailor’s Bunion

Con il termine quinto dito varo si vuole indicare una deformità caratterizzata dalla comparsa di una prominenza ossea a livello della regione dorso-laterale dell‘avampiede, associata ad una deviazione del 5 dito che tende avvicinarsi al quarto

Definizione

Con il termine quinto dito varo si vuole indicare una deformità caratterizzata dalla comparsa di una prominenza ossea, spesso dolorosa, a livello della regione dorso-laterale dell'avampiede, associata ad una deviazione angolare del 5° dito che tende avvicinarsi al quarto. 

In altre parole è una situazione simile all'alluce valgo ma speculare in quanto interessa non il primo ma il quinto raggio del piede (Fig 1).

Questa deformità viene anche indicata con il termine di Tailor’s Bunion, dall’inglese “il callo del sarto“. In passato, infatti, i sarti  avevano l’abitudine  di cucire a mano seduti per terra con i piedi incrociati, il che provocava la comparsa di un callo sul bordo esterno del piede.

Oggi, questa dolorosa sporgenza possiamo dire è diventata più “democratica” manifestandosi, senza distinzioni di classe, soprattutto tra coloro che per vari motivi appoggiano in maniera scorretta il piede a terra, sovraccaricando durante il passo il quinto dito.

Cause

Il quinto dito varo è più frequente tra le donne e può manifestarsi ad ogni età. Molteplici sono le cause.
Nella maggior parte dei casi il movente principale è da ricercarsi nell'uso di calzature inadatte: troppo strette, a punta e con tacco alto (fig 2). 

Può comunque essere una condizione ereditaria o la conseguenza di una malattia reumatica o neurologica oppure essere secondaria ad un’altra anomalia del piede.
In particolare spesso si trova associata ad un alluce valgo o rigido che, determinando una deambulazione antalgica in “supinazione“ ( cioè con la pianta del piede che guarda verso l’interno) comportano un sovraccarico funzionale  a livello del quinto raggio (fig 3). 

Un discorso a parte merita il 5° dito varo congenito che si manifesta già alla nascita.
In questi casi la deformità generalmente è legata ad una  brevità del tendine estensore del dito, che lo retrae e lo spinge verso le altre dita.

In questi casi è importante effettuare immediatamente dei “cerottaggi” in correzione. Piu precisamente si fasciano insieme il 5 e il 4 dito in modo che quest’ultimo agisca da stecca, favorendo l’allineamento dell'ultimo dito durante l'accrescimento scheletrico (fig 4).

Purtroppo questo tipo di trattamento non sempre risulta efficace per cui la deformità tende a strutturarsi per la retrazione del tendine estensore e della parte mediale della capsula articolare.

 

Sintomi

Il quadro clinico si caratterizza per la comparsa di una fastidiosa “cipolla” in corrispondenza del bordo laterale del piede. Spesso si osserva anche la presenza di una callosità sulla pianta del piede in corrispondenza della radice del quinto dito, indice del sovraccarico funzionale causato dalla deformità (fig 5).
L’utilizzo delle calzature diventa difficile e doloroso e nei gradi più avanzati il quinto dito si posiziona al di sopra o al di sotto del quarto causando ancor più disagio.

Diagnosi

La diagnosi è clinica, cioè è sufficiente un buon esame obiettivo per fare diagnosi di “Taylor’s Bunion”.
La radiografia comunque è utile soprattutto nel caso si prospetti soluzione chirurgica. In particolare occorre valutare il quarto angolo intermetatarsale cioè l’angolo compreso tra il quinto e il quarto metatarso che in condizioni normali è inferiore a 8° (fig 6).

Infatti, solo conoscendo il valore di tale angolo è possibile pianificare, in maniera adeguata, l'entità degli gli spostamenti che dobbiamo effettuare nel caso si volesse utilizzare una tecnica osteotomica per correggere la deformità (vedi trattamento chirurgico).

Occorre poi considerare se coesiste un alluce valgo o un alluce rigido che, come precedentemente detto, rappresentano una causa o una concausa del 5 dito varo e perciò necessitano di un contestuale trattamento. 

 

Trattamento conservativo

La terapia conservativa comprende: 

  • Terapia medica con antinfiammatori e / o corticosteroidei.
  • Utilizzo di calzature a pianta larga e con  tomaia morbida.
  • Guaine protettive in silicone.
  • Plantare morbido di ripartizione del carico, con scarico elettivo sotto la testa del 5 metatarso.

Anche la fisioterapia è indicata ma gli esercizi non saranno mai in grado di correggere la deformità, però possono risultare utili per mantenere il dito mobile e flessibile. Ma si tratta di palliativi, talvolta in grado di migliorare la componente algica  ma non di rallentare l’evoluzione del processo o ancor più la regressione.
Anche il rimuovere la callosità è completamente inutile, perchè questa si riforma fino a quando non vengono corrette la deformità responsabile del sovraccarico.

 

Trattamento chirurgico

Quando i metodi conservativi risultano inefficaci e la deformità è accompagnata da dolore e difficoltà motorie, diventa  necessaria ricorrere la correzione chirurgica. Come per l'alluce valgo, il trattamento chirurgico del 5 dito varo ha subìto una notevole evoluzione nel corso degli anni e numerose sono gli interventi per il trattamento di questa patologia.

La correzione comunque avviene mediante tecniche osteotomiche. Cio significa che le ossa che anatomicamente compongono l’articolazione del 5 dito vengono tagliate con apposito strumentario (il taglio chirurgico dell’osso si definisce “osteotomia”) e successivamente riallineate in modo da correggere la deformità.

Oggi l’intervento più eseguito è rappresentato dallo osteotomia distale del quinto metatarsale che permette la correzione dei valori angolari alterati nei tre piani dello spazio ed in particolare la correzione dell'angolo di deviazione laterale (fig 8).

Tutto questo può essere eseguito sia con tecnica aperta, che con tecnica percutanea (ovvero introducendo strumenti dedicati attraverso piccoli fori cutanei).
Va inoltre ricordato che  diverse sono le procedure con cui può essere effettuata l’osteotomia distale, soprattutto in riferimento alla direzione dei tagli osteotomici cioè alle modalità con cui viene “tagliata“ la testa metatarsale  prima di essere spostata internamente.

La tecnica da noi preferita e quella di Chevron conosciuta in Italia anche con l’eponimo di Austin (Fig 9). Essa prevede una piccola incisione cutanea dorso-laterale rettilinea in corrispondenza della radice del 5 dito. L’osteotomia viene eseguita con sega oscillante a livello del collo del 5 metatarso, con disegno a “V” di circa 60° e con apice distale; la testa del 5 metatarso viene traslata verso l’interno in modo da ridurre i valori dell’ angolo intermetatarsale e successivamente l’osso esuberante viene rimosso. L’intervento viene poi stabilizzato con viti o fili di Kirschner.

L’intervento viene effettuato in anestesia locale, il carico è immediato con l’uso di apposite calzature post operatorie, la guida dell’automobile è consentita entro 30 gg e il ritorno all’attività sportiva dopo tre mesi. Attenzione pero... non dimentichiamoci che il quinto dito varo può essere una conseguenza di un alluce valgo e/o rigido.
In questi casi diventa necessaria la correzione anche del primo raggio altrimenti si rischia un insuccesso.

Controindicazioni assolute e relative alla chirurgia comprendono una importante  compromissione vascolare periferica, una grave artropatia diabetica, l’infezione, la presenza di disturbi psichiatrici, che potrebbero impedire il rispetto delle modalità di recupero postoperatorio, un osteoporosi grave, le gravi artropatie erosive progressive.
Ci preme infine ribadire un concetto: non è corretto porre l'indicazione ad una correzione chirurgica se il problema è solo estetico. La chirurgia va eseguita solo quando la deformità diviene sintomatica!

 

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Data pubblicazione: 21 gennaio 2015

Autore

formica.alessandro
Dr. Alessandro Formica Ortopedico

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso Università .
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 41668.

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